L’EMDR a cosa serve e come si svolge

Quando una persona subisce un evento traumatico si verifica un “congelamento” nella mente di ciò che è successo e non potendo essere elaborato, continua a provocare disturbi psicologici.

In che casi si usa l’EMDR

Lutto, malattia cronica, fobie, attacchi di panico, perdite finanziarie, conflitti coniugali, terremoti, inondazioni, incidenti gravi, torture, violenze.

L’EMDR riduce e cura i pensieri ed effetti fisici comparsi dopo un evento traumatico:

– pensieri intrusivi disturbanti che compaiono soprattutto in momenti di rilassamento, per esempio prima di dormire;

– problemi di sonno;

– difficoltà di concentrazione;

– reazioni fisiche: problemi di stomaco, senso di nausea, stanchezza;

– sensazione di disperazione;

– sensi di colpa.

Utilizzando l’EMDR è possibile elaborare tutto ciò con maggiore rapidità, le immagini dei ricordi disturbanti hanno un’alterazione, l’immagine cambia nei contenuti e nel modo in cui si presenta, i pensieri intrusivi in genere si attutiscono o spariscono, le persone riportano cambiamenti nelle emozioni legate al ricordo ed i disturbi fisici si riducono d’intensità, si sente che veramente il ricordo dell’esperienza traumatica fa parte del passato. 

Altri effetti positivi si possono avere nel miglioramento della prestazione, nell’atteggiamento, nello stato d’umore e nell’autovalutazione.

Dopo il ciclo terapeutico la persona ricorda ancora l’evento o l’esperienza traumatica ma sente che veramente fa parte del passato.

L’utilizzo dell’EMDR in psicoterapia è volto ad eseguire uno specifico protocollo che si sviluppa in otto fasi di ricordo e rievocazione delle esperienze negative, nel tentativo di desensibilizzare il paziente ai ricordi traumatici con specifici movimenti ritmici degli occhi, oppure con uno speciale tamburellamento delle dita o stimolazione sonora che riattivano e sincronizzano gli emisferi in modo tale da sbloccare il ricordo e rimetterlo in circolo.

Durata e numero di sedute: nel caso di un trauma singolo, la possibilità che con questa metodologia si possano risolvere i sintomi legati alle terribili esperienze sono sorprendenti: nell’arco di 3/6 sedute è alta la probabilità che si possa risolvere completamente il problema.

È una psicoterapia breve (mediamente 6/8 sedute di 60 minuti) che integra conoscenze, contributi e strumenti che provengono dalle neuroscienze, dalla psicodiagnostica, dalla psicologia dinamica, dalla programmazione neurolinguistica e dall’EMDR.